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Beni confiscati alle mafie, nel centro storico sbarcano una ciclofficina e una escape room – Genova 24

Genova. Prosegue il percorso di ‘rinascita’ dei beni confiscati alle mafie. A marzo è prevista l’apertura di due nuovi locali: la ciclofficina in vico Fregoso e l’escape room in vico Umiltà (progetto “EnigMALAVITA”, nato dall’idea di un gruppo di ragazzi uniti dall’esperienza scout nel gruppo Agesci Genova 13). La conferma è arrivata questa mattina dagli uffici del Patrimonio durante la commissione consiliare congiunta I-II-VII che si è tenuta questa mattina a Palazzo Tursi sul tema dei beni confiscati alle mafie.

«Prosegue il nostro impegno congiunto con le associazioni del territorio, uffici comunali e regionali per la restituzione alla collettività di spazi confiscati alla criminalità organizzata – ha detto l’assessore al Patrimonio Francesco Maresca – è un tema trasversale su cui è importante il coinvolgimento di tutti e pertanto ho proposto che all’interno dell’Osservatorio del Comune di Genova sul riutilizzo sociale dei beni immobili confiscati, oltre alle associazioni, siano presenti anche un consigliere comunale di minoranza e di maggioranza in modo che possano poi riferire e dare il proprio contributo nelle apposite commissioni lo stato di avanzamento dei progetti».

Il Comune di Genova, all’interno del proprio Patrimonio, ha ricevuto il trasferimento dall’Agenzia nazionale di 71 immobili (confische Canfarotta e Zappone), tutti messi a bando per progetti sociali e per le fasce di popolazione in difficoltà.

«È stato fatto un grande lavoro dai nostri uffici – ha detto l’assessore Maresca – e le associazioni hanno presentato progetti molto interessanti per la rigenerazione e la rinascita di immobili confiscati. Molti immobili però si trovano in uno stato di forte degrado e alcuni di difficile reimpiego visto che si parla di fondi e magazzini che presentano anche abusi edilizi e d enormi criticità. Quarantaquattro appartamenti sono stati destinati anche al social housing. Genova si è distinta a livello nazionale come buone pratiche nel riutilizzo e nell’assegnazione dei beni confiscati e su questa direzione vogliamo proseguire».

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