La società, che realizza macchine per la litografia, ritiene che non ci siano danni per il suo business, ma è comunque un ulteriore caso della regolare battaglia nel settore.
ASML ha accusato un ex dipendente in Cina di “un’appropriazione non autorizzata” di dati relativi alla tecnologia proprietaria della società. ASML realizza le macchine per la litografia, un processo centrale nella realizzazione dei microchip, che sono diventati sempre più fondamentali nelle vicissitudini internazionali (e quindi anche nelle battaglie fra le grandi potenze mondiali).
Nel suo rapporto annuale, in cui descrive, fra le altre cose, i risultati finanziari e i fattori di rischio che possono influenzare il suo giro d’affari, la società ha scritto che “abbiamo rilevato un’appropriazione non autorizzata dei dati relativi alla tecnologia proprietaria da un (ora) ex dipendente in Cina“.
Da lì è partita una “indagine interna estesa“, da cui “non crediamo che l’appropriazione incida sul nostro business“.
“Comunque – continua il rapporto – come risultato di questo incidente di sicurezza, certi controllo sulle regole relative all’esportazione potrebbero essere state violate. ASML ha quindi riportato l’incidente alle autorità competenti. Stiamo implementando misure di contenimento aggiuntive in virtù di questo incidente“.
ASML non ha rivelato né l’identità di questa persona né che tipo di dati siano stati sottratti o di quale tecnologia proprietaria si stia parlando o quali regole sull’esportazione siano state violate.
La BBC fa notare che già in passato ASML aveva rilevato alcune potenziali violazioni della sua proprietà intellettuale, quando nel rapporto annuale del 2021 ha scritto che il produttore cinese di semiconduttori, DongFang JingYuan Electron, “stava attivamente pubblicizzando prodotti in Cina” che potevano essere potenzialmente in violazione con i diritti sulla proprietà intellettuale di ASML.
L’importanza dei microchip, che oggi si trovano tanto nei computer quando nelle nuove automobili, è considerata uno dei temi più ricorrenti – e lo sarà sempre di più – per il futuro delle tecnologie.
Ciò significa che le principali economie del mondo, dagli Stati Uniti alla Cina passando per l’Unione Europea e i singoli Stati che la compongono, stanno investendo per portare la produzione dei microchip internamente e ciò comporta anche frequenti accuse di spionaggio industriale, specialmente fra Stati Uniti e Cina.
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